Carissimi amici di piedidimaionese, come promesso, ieri, oggi vi raccontiamo qualcosa sulla vignetta che qui sotto vi andremo a illustrare, tra poco al termine di questo breve cappello, e che tratta, come potete vedere qui di seguito, del coniglietto che ben conoscete, quello azzurro, zombie e molto affamato, sì, avete capito, proprio quello qui sotto: Furry.
In pratica questa settimana quel pazzo di Furry, come ci ha chiesto di chiamarlo Pracchi per renderlo più appetibile al mercato globale aggettivandolo in maniera inconsulta, ci mostra tutta la sua spaventosa cultura e mettendosi a interpretare nientepopodimenoche un classico intramontabile (sempre per assecondare il S.P.), della letteratura inglese, ma che dico, MONDIALE: Canto di Natale di Charles Dickens. Una vecchia muffa, per mantenere un legame con il nostro stile passato.
Cosa succede in canto di Natale di Charles Dickens? Lo sa Pracchi e non lo sapete voi? Vergognatevi!
In breve: Ebenezer Scrooge, un vecchio tirchione, odia il Natale, e la sera della vigilia lo vanno a trovare tre fantasmi per fargli cambiare idea: quello dei Natali passati, presenti e futuri.
I primi due accompagneranno Scrooge in un viaggio attraverso epoche felici e un presente fatto di gente semplice che, nonostante sia un orrido vecchio odioso, lo ama, il terzo invece...
Wow! Adoro la serie di Natale di Furry. A quando: Furry divora il Grinch?
RispondiEliminaBe', preferivamo tenerlo segreto, ma non abbiamo assolutamente intenzione di dare retta a chi da dei suggerimenti così stupidi e assolutamente non divertenti.
RispondiEliminaSignor Pracchi, era un messaggio finto scritto dallo stagista, in realtà era il topic della prossima striscia di Furry e volevamo far credere ai lettori che le loro idee potevano realmente venir realizzate dalla redazione...
RispondiEliminaOops...
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