Vota Magilla!

Visto che l'anno scorso la sua corsa a sindaco d'Italia non è andata in porto, Pracchi per le comunali di Bologna ha deciso che sosterrà fortemente la candidatura di Magilla Gorilla, che nei suoi slogan accattivanti quanto attenti a tematiche di interesse sociale riflette con precisione il pensiero pracchiano. Soprattutto sui temi legati all'ambiente e allo stalking.
Tutti i più grandi hanno iniziato dalla gavetta  e in fondo Bologna non è nemmeno tanto male...

Molto divertente notare (o almeno faceva molto ridere Pracchi, non so voi) che scrivendo Magilla Gorilla su Google Images spuntano svariate foto di questo bel faccione. Sembra un gorilla tanto mansueto, quasi quasi voteremmo pure lui!

Quacchepobblema?

Un vero e proprio post inutile. Ma la Saliera, si sa, ha manie di protagonismo.

Biancaneve pasquale

Cari amici, visto che per qualche giorno ci siamo rimessi a far Pracchi (a matita e sapete che finché non è tutto ripassato non lo pubblichiamo), e quindi a disegnare, nelle ore morte abbiamo fatto pure questa bella Biancaneve insidiata da un Nano infame, che anche se non ci sono il coniglietto e le uova  fa comunque tanto Pasqua. Ma forse è solo una cosa nostra.
In ogni caso, in vista del pranzone ipercalorico di domenica, il signor Pracchi si raccomanda: fate ciò che volete ma non uccidete gli agnelli! Comprateli da lui.

Furry è tornato. E non è nemmeno da solo

Carissimi frequentatori di questo esilarante foglio elettronico, ecco per il vostro divertimento e spasso una nuova storia di Furry che, fortunatamente, da quando non esce più ogni settimana si è fatto molto più bello. Fatevi quattro risate alle spalle di quei cretini degli zombie, vi aiuterà a sentirvi meglio.

Oh my gosh!!!

Quanto mi piacciono i paper toys! Se siete del mio stesso avviso andate, andate, andate su questo blog!
Questo qui in basso è Stubby, il free paper toy di febbraio.

http://www.custompapertoys.com/2011/01/free-papertoy-of-month-february-stubby.html

Anteprima

Senza parole... aspettate!

Tempi duri... meglio darsi al calcetto

Per chi ancora crede che Pracchi sia solo uno stupida, ignorante, lurida scimmia sedentaria e teledipendente...
Per chi pensa che l'unico movimento a cui Pracchi è propenso sia quello ancheggiante di una bulgara di novantasette chili...
Per chi è convinto che Pracchi ignori del tutto le parole del barone De Coubertin e anzi le dileggi inconsciamente assumendo doping anche solo per una gara di rutti...
Be', carissimi amici, avete ragione al 100%!
Ma Pracchi, il NOSTRO Pracchi, quello che la maggior parte di noi della redazione considera molto più di un padre - alcuni lo vedono addirittura come un vecchio nonno sporcaccione e irascibile - è soprattutto un mecenate prodigo e sempre attento ai nostri bisogni, tanto che ha deciso di sponsorizzare con un camion di pandoro scaduto la nuova ed entusiasmante impresa sportiva della PRACCHIS CORPORATIONS: un mirabolante, gagliardo, eccitante torneo di calcio (anti) balilla.
Cosa ce ne facciamo del camion di pandoro scaduto? Facciamo di necessità virtù! Come dice sempre il caro Pracchi, e quindi l'abbiamo rivenduto a una missione umanitaria (che tanto in quest'epoca buia ce n'è uno sproposito) per pagare il ticket di 6 euro per l'iscrizione e il grafico a partita IVA che ha realizzato il logo qui riprodotto. EVVIVA TUTTO! Ma soprattutto, EVVIVA IL SIGNOR PRACCHI FOOTBALL TEAM!!!

Pracchi di campagna

Approfittando del bel tempo, e della contemporanea campagna elettorale che vede i più disparati e improbabili individui mostrare sorrisi sbilenchi dai muri in una gara a chi è il meno scoraggiante, il cugino di campagna è venuto a trovare in città il nostro capo supremo nonché scimmia più potente dell'era post King Kong. Non trovandolo, perché ancora disperso in questo pazzo mondo, si è stabilito a casa sua, si è fatto ritrarre per un manifesto elettorale e ha iniziato a gestire con alterne fortune il suo l'impero economico... penso che Pracchi non la farà passare liscia!

Tutti si chiedono: Ma che fine ha fatto Pracchi?

Una domanda sorge spontanea: "Ma che fine ha fatto quel genio affascinante del Pracchi?".
Boh??? C'è chi dice sia in Libia a guidare un gruppo di resistenti alla conquista dei pozzi di petrolio, chi a Milano a seguire il processo a Ruby nella speranza che ci scappi uno spogliarello gratis, altri invece sostengono che sia a meno di cento metri dalla centrale di Fukushima a cercare di assorbire la quantità di radiazioni necessarie a diventare un supereroe.
In realtà anche noi è un po' che non lo vediamo in redazione, diciamo da quando è finito imprigionato nel televisore di casa sua durante quella notte di tempesta che a Milano un po' tutti ricordano.
Qui sotto riproduciamo in integrale una recente intervista di Marrabbio che risponde a una domanda in proposito:

Sono troppo un genio del male

Carissimi amici, da quando il blog è stato chiamato in maniera diversa dal nostro signore e Dio il signor Pracchi ci siamo fatti seri seri e pertanto abbiamo deciso di postare una cosa fatta per lavoro, sporco denaro insomma, ovvero le copertine che Pracchi ha disegnato (solo il titolo, eh, niente di eccezionale) per un libro per ragazzi divertentissimo scritto da uno dei produttori dei Simpson: Sono troppo un genio del male. Ecco un po' di prove, a voi quale piace di più?

Secondo voi qual è stata scelta?

E siccome dopo centootto (o centotto?) post mi sono accorto di essermi rotto il cazzo di parlare da solo di disegni che guardavo e commentavo solo io, mi ero deciso a non scriverne più fino a che non fossi diventato famoso e, pertanto, interessante e pregiato.
Purtuttavia nel mare di noia di un pomeriggio di aprile chiuso in ufficio a guardare gli alberi e a sperare che il computer prima o poi mi dica di fare qualcosa, ho deciso di postare un Furry alquanto brutto e mal colorato, ma che ben si sposa con l'umore caccolino che l'inutile pomeriggio sopraccitato inculca nelle mie sottostanti parti basse.
Senza voler a tutti i costi citare il buon Pracchi, che ormai da mesi è inchiodato sulla terzultima vignetta della seconda tavola di Pracchi vs. Kiss Me Licia (e non accenna a a muoversi da lì se non per fugaci scorribande in biglietti di compleanno e post-it che poi li butto), oserei affermare che questo giorno d'aprile, in una Milano bella come un vaso da notte lucidato di fresco con Rio casa mia Melaceto, mi sento un po' che "sono tardi".